mercoledì 18 marzo 2015

Venere e la meretrix

La meretrice è una figura ben nota nell'alchimia.
Essa designa la sostanza arcana nella sua forma iniziale, "caotica" e materna.
L'Introitus apertus dice a proposito del caos che esso si comporta con i metalli "come una madre" (ut mater).
Viene detta anche "Luna nostra", prima che il diadema regale venga estratto dal "mestruo della nostra meretrice", ossia prima che il re sia rinato dalla madre-luna.
Il Tractatus aureus de lapide dice della sostanza arcana (lapidis materia): "Quella nobile Venere meretrice è abbigliata e circonfusa di un colore vivissimo", che tende al rosso (ad ruboem vergit).
L'Introitus apertus dice: "Al mite calore, per ordine di Dio, la miscela si liquefà da sola, crescerà e sarà dotata di spirito che volerà verso l'alto e porterà con sé la pietra; esso produrrà anche dei colori nuovi, anzitutto il verde di Venere che permanerà per lungo tempo". (Venere come sponsa)
Verso il termine del procedimento, ossia del regimen Veneris, il colore si tramuta in livida porpora.
È questo il momento in cui fiorisce l'albero filosofico.
La livida porpora reca l'inconfondibile impronta della morte e ciò si accorda assai bene con l'accezione cristiana della porpora; essa esprime il "mistero della passione del Signore".
Il "regime di Venere" è dunque in qualche modo collegato con la "passione" e con la morte.
Venere ha i seguenti attributi: "...la nobile, l'impura, il leone verde, il padre dei colori, il pavone delle pleiadi, la fenice....ecc".
La nobiltà di questa Venere si fonda sul fatto che essa è al tempo stesso la "regina", la "casta sposa" del re:
L'opposizione tra meretrix e sponsa è di origini assai antiche.
In generale Venere appare come l'aspetto femminile del re ossia come la sua Anima.
Il re nel bagno e il connubium con Venere o con la madre sono un'unica e medesima cosa, non rappresentano altro che il Mercurius duplex.
Venere o la meretrix, corrisponde all'aspetto erotico del leone, il quale a sua volta è attributo del re.
Per Khunrath, Venere è un sinonimo del "leone verde", dell'anima vegetativa dello zolfo, questa sottilissima sostanza, dopo essere stata mescolata a Sol, dev'essere conservata in una bottiglia che rechi impresso sul tappo il segno della Croce, proprio come uno spirito maligno.
La natura corruttibile di Venere viene accentuata nel Rosinus ad Sarratantam: l'intento della natura di produrre oro e argento viene ostacolato da Venere, la quale è un argento vivo corrotto, che oltre tutto rende lebbroso anche il figlio.
La figlia del re nel dramma teatrale rappresentato nelle Nozze chimiche, scelta come sposa, viene fatta prigioniera dal re dei Mori per la sua civetteria. Essa acconsente a divenirne la concubina, comportandosi dunque come un'autentica meretrice.
(Nell'archetipo dell'Anima si trovano sempre riunite la madre, la figlia, la sorella, la fidanzata, la sposa e la prostituta).
La visita di Rosencreutz alla Venere dormiente rivela che questa dea così ambigua resta, in qualche modo, segretamente legata all'Opera.
Vedi anche: Materia e materia
Tratto da "Mysterium Coniunctionis" di C.G.Jung

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