lunedì 29 settembre 2014

Luoghi e proiezioni psichiche


Nei paesi come il Giappone le isole sono luoghi designati a proiettare gli archetipi, ma laddove la configurazione del terreno è diversa vediamo che gli dei, a un certo punto dell'evoluzione, diventano montagne, rocce, fiumi, abisso ecc..
I particolari naturalmente dipendono dal paese da cui ha origine il popolo in questione.
È in questi punti geografici di rilievo che gli dei si trasformano e si concretizzano quando scendono dalle brume celesti.
Troviamo un'intera geografia psichica in numerosi sistemi di pensiero e in molti sistemi religiosi primitivi.
In genere nelle vicinanze di una tribù si innalza la montagna del rapporto con Dio (o montagna sacra), il luogo dove gli uomini grandi ricevono i loro sogni e le loro rivelazioni, dove gli uomini della medicina vanno a digiunare ed entrano in comunicazione con le potenze invisibili.
Nella religione giudaico-cristiana i monti Sinai e Carmelo hanno questo ruolo.
Inoltre vi è in genere anche il luogo sul quale si proietta il dio oscuro o dio del male.
È un crepaccio tenebroso, una gola immersa nell'ombra, un abisso o il cratere di un vulcano, un luogo che evoca la proiezione di una presenza misteriosa oscura, inquietante, cupa, malefica, dove non ci si avventura la notte.
Certi luoghi hanno un carattere suggestivo: se qualcuno cova desiderio di commettere un omicidio, la fantasia e la tentazione del passaggio all'atto hanno più probabilità di impadronirsi di lui quando giunge in un luogo oscuro in fondo a un bosco.
È interessante osservare in criminologia come i rapimenti, gli stupri e gli assassinii avvengano ripetutamente in certi luoghi oscuri, in certi punti precisi, come boschi vicini alle città.
Sembrerebbe proprio che vi allignino spiriti maligni, catalizzando le intenzioni di chi è già incline a commettere un crimine.
Certi luoghi di pellegrinaggio invece, sono stati considerati sacri dalla notte dei tempi, poiché molte chiese sono state costruite dove un tempo vi erano templi pagani e fontane sacre.
Le costellazioni topografiche comportano spesso, la costellazione parallela di stati psichici interiori.
Certi luoghi sono adatti a certi atti, evocano determinate fantasie o idee. Più la mentalità è primitiva, più il fenomeno è palese.
La mappa del territorio di una tribù, é in realtà, la mappa del suo inconscio collettivo.
Ciò dimostra che l'ambiente esterno dell'individuo contribuisce a catalizzare la proiezione di certi contenuti inconsci.
Tratto da "I miti di creazione" di Marie-Louise von Franz
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